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Design by Dzignine
lunedì 8 aprile 2013

Settimana del design - prefazione

Ed ecco che arriva la settimana del design!
Che minchia è, vi chiederete? È forse quel periodo in cui tutti i designer promettenti e le grandi case produttrici si incontrano a Milano per scambiarsi contatti, mostrare innovazioni e interessanti scelte artistiche agli appassionati o agli addetti ai lavori?
Assolutamente NO.
È quella settimana in cui in Tortona non si può camminare dopo le 19.30 di sera, in cui la città si riempie di hipsters che non capiscono un cazzo di design e vogliono farsi bulli con un paio di skinny jeans e una camicia a quadri. In cui persone che niente sanno del mondo dell'arte si spacciano per pseudo intenditori elogiando cazzate furibonde che spesso sono solo rimasugli dell'anno prima, che diciamolo se sono rimaste invendute ci sarà un motivo!
È la settimana in cui i milanesi radical chic vanno in giro per aperitivi gratuiti o a numero chiuso invece di andare in giro per aperitivi super costosi o a numero chiuso. La settimana in cui il ponte in Porta Genova lo percorri in 45 minuti a piedi invece che in 5 minuti. Il periodo in cui chi capisce un minimo e vuole girare per Lambrate vede del buon design, il periodo in cui il Fuori Salone è invaso da aspiranti giornalisti e/o fotografi che lavorano aggratis per avere la possibilità di pubblicare qualcosa. Al che dico, fatevi un blog come me, siete falliti uguale, ma potete decidere di cosa scrivere e quando cazzo vi pare.

A Milano fanno finta di interessarsi al Design per una settimana all'anno così da poter dire che è la capitale di questa disciplina. Convintissimi. Peggio della settimana della moda. Anche perché a Milano non si fa mai una fava per il design, ci sono le scuole, ma non è che normalmente ci siano questi giga eventi. C'è da dire che da quando la giunta arancione è salita al comando siamo meno bistrattati come categoria. Ci sono giusto le migliori scuole d'Italia per il disegno industriale. Sarà quello.
Che poi la settimana del Design è una cazzata che si chiami così, dato che in realtà è la settimana del Design del Mobile. Di comunicazione c'è poco, di prodotto anche. Insomma è arredamento.
Il mercatone dell'arredamento di Fizzonasco versione fighetta. Che gioia, che gaudio, che sogno.

Vorrei dire agli imbecilli che vengono con bici che costan più di un motorino e le appendono sulle cancellate, letteralmente SULLE e non ALLE, che si comprino una cazzo di catena e la smettano di fare gli snob.
In questa settimana in cui esseri mitologici dal corpo di uomo e la testa di cazzo ci invadono con la furia che gli si confà, eiaculando in massa per prodotti di dubbia fattura, ma che sono così alternativi da essere l'anti mainstream che non si può non godere nel guardarli, io me ne fotto. Non è che me ne fotta del design, dato che è fino a prova contraria il campo in cui dovrei lavorare, ma me ne frego altamente di seguire come un galoppino tutti gli eventi prestabiliti, i luoghi preposti e le serate sfascio che mi propone il fuorisalone.it. Mi faccio la mia vita, scrivo un paio di articoli per i vari canali con cui collaboro e tanti saluti.
In compenso però spero proprio di poter insultare questa mandria di ignoranti che pensano che mettersi degli occhiali vecchio stile con la montatura spessa nera (come i miei purtroppo) sia la vera risoluzione per essere "alternativi", parola caduta ormai in disuso dai tempi del mio liceo, quindi ormai più di 6 anni fa.

Però potrebbe andare peggio questa settimana, potrebbe piovere. OH WAIT!


PS. Caro lettore, cara lettrice. Assiduamente mi ritrovo ad essere in ritardo su tempistiche che detto a me stessa senza una logica. Ultimamente mi sono trovata in grosso affanno a seguire i magazine per cui sto lavorando e questo mio adorato blog. Non prometto un cazzo, perché alla fine sono fatti miei quando cavolo scrivere quindi ciao eh.
Boiate a parte, mi troverete presto anche su ROUGH Italia (dove seriamente parlo di musica) e su DATSHIT (dove non seriamente parlo di quello che mi pare).
Intanto beccatevi questa chicca.