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giovedì 29 novembre 2012

Leggi che ti resta

C'ho provato signor giudice lo ggggiuro.
A far cosa? a seguire renzi e bersani! Però non mi andava rai1 sul mac, ho installato pure il plagin (plug in in virgolesecontrariato) ma non funzionava, poi di là il gatto dormiva e mia madre aveva spento la luce e c'era puzza di fumo che non le dico. Insomma, signor giudice, ma du dita di cazzi sua no?
In ogni caso per quel (poco) che ho visto erano grandi frasi banali, grandi fregnacce, poca sostanza e tanta aria fritta as usual. Niente di nuovo sotto il sole. Anche se il sole di sera è tramontato e tanto qui pioveva pure.
Insomma, diciamocela, è stata una giornata demmerda. tuttavia posso dire che trovo il mio godimento quotidiano nei libri. No, non sono porno erotici stile 50 sfumature di cazzo, di pene, di figa, di zinne o di culo (siamo un po' per tutti i gusti tra le virgole al contrario, che facciano pure…o purè, ma quello è buono per mangiare non per fottere).
Quindi prendo il mio ebook reader (si può dire che è il kindle? io amo il mio kindle) e, oltre al fatto che metto troppi incisi e parentesi oggi quindi scrivo veramente male e state prendendo un giga respiro per leggere questa frasona in modo corretto grasse risate per me, mi leggo il nuovo libro piratato che ho scaricato e no, non mi sento una brutta persona. Perché? Perché semplicemente sto attendendo che questa fighissima saga esca in un'unica edizione similare, che a me fa cagare avere i libri della stessa saga in formati diversi. ne ho una che ha il volume due diverso e se lo guardate sulla libreria pensate "ma che schifìo". Eh, pur'io lo penso. Dunque, sto leggendo da dopo che è iniziato il telefilm, e sinceramente fotte sega, le cronache del ghiaccio e del fuoco. Dire che sono entusiasta è un eufemismo.
Piccolo aneddoto inutile, ieri ero sveglia alle 12.20 - no shame - e mi sono trovata davanti i due fighissimi libri di fumetti di Zerocalcare, il nuovo libro di Martins e 8 gb di foto da editare. Ho letto i fumetti, ho editato pochi mb e questo solo perché il kindle era scarico, mannaggia a me. Quindi lo leggo oggi.
Sono solo al 18% dell'ultimo libro e fin dal primo sono stata conquistata. Sapevo già un po' la storia perché l'avevo vista però devo dire che letta è certamente più interessante e più completa. alcune parti del telefilm non sono nel libro dato che l'autore stesso ha partecipato alla stesura della scenografia e ha deciso con gli autori televisivi di aggiungere dei pezzi solo accennati o dei nuovi personaggi tra quelli minori. in ogni caso vedere filmato un'avventura che si ama è sempre bello a mio parere.
Nonostante io sia cresciuta con tolkien devo ammettere che in quanto fan sfegatata di shakespeare, sfegatata nel senso che andrei in giro con la sua faccia su una maglietta, amo lo spirito di martins che unisce questi miei amiatissimi autori togliendo quella prolissità e pesantezza che a volte coglie tolkien. Come il primo terribile capitolo del signore degli anelli che, dopo aver letto lo hobbit, mi stava facendo abbioccare. Poi LOTR è una pietra miliare, una sacra reliquia di cui ho una copia unica molto vecchia, tra le primissime edizioni italiane che amo alla follia. Quando non usavo la mappa degli argonauti, spiegavo l'enorme cartina a colori della terra di mezzo che mi avevano regalato e mi divertivo a rileggere i pezzi viaggiando io stessa sulla mappa. tuttavia, trovo questa saga delle cronache veramente intrigante, interessante, piena di personaggi e trame complesse, a tutto tondo, scavate nella psiche dei personaggi, cosa che in tolkien manca un po' a mio dire.
Adesso però sono le 22.47, ho lavorato parecchio, ho avuto a che fare con fighe di legno, ariel con le gambe e strani hipster quindi mi merito il mio "sano" riposo e la mia lettura.
Poi racconterò per bene questa giornata a mente fredda, ripensando a come sono arrivata alla conclusione che sono una merda, ma non sono così merda. E domani mi aspettano i restanti gb da editare. ARGH!
mercoledì 14 novembre 2012

Mestruscionland

Dopo questo fine settimana e il tour de force di ieri tra servizi fotografici, turni in ambulanza, mal di gola che mi rendono afona, con grande gioia di chi detesta la mia voce. Tipo me. In tutto questo marasma volevo parlare di una cosa che sta molto a cuore alle donne moderne. L'assorbente.
Questo simpatico aggeggio di plastica di cui esistono mille colori dei fiori, soprattutto sui toni di viola, rosa e persino indaco a volte, che ha varie marche, ali mica ali. Insomma ogni mese la nostra vagina viaggia su questo aeroplanino più o meno ergonomico che le nonne ci invidiano, dato che loro non ce l'avevano così bello e comodo e profumato. Nonostante nelle pubblicità ci siano donne mezze rincoglionite che per 3 settimane al mese dormono e si rotolano tra le coperte facendo sesso, più o meno da sole, ma che in QUEI giorni (come se fossero le cinque giornate di Milano) devono compiere gesti eroici. Senza contare che usiamo qualsiasi giro di parole per dire MESTRUAZIONI. Musiche tragiche compaiono nella mia mente quando questa parola viene pronunciata sottovoce come una qualche parolaccia. Non abbiamo problemi a dire cazzo ad alta voce, ma avere il ciclo mestruale è una sorta di croce, nonostante sia scontato e ovvio che tutte le donne in età fertile le abbiano con una certa regolarità. Ciclo tra l'altro sembra una dannata bicicletta, mestruo è una sorta di parola vietata che può capire giusto Voldemort come sia gestita. Senza contare strane folli invenzioni di psicopatiche che dicevano alle loro nipoti che avevano il marchese. Che parlassero di un qualche rapimento o di un delitto? Avere le mestruazioni aiutava a  ottenere un titolo nobiliare o volevano semplicemente sentirsi un po' speciali?
Tralasciando le questioni di classe, di contadini che facevano vedere a tutti che la figlia sanguinava così qualcuno se la sposavano anche se era brutta come la morte perché figliava come un coniglio… Ora abbiamo i cari amici assorbenti, che tutte nascondono quando vanno in bagno, come una vergogna segreta. Probabilmente chiunque si faccia di coca è meno timido rispetto a una donna mestruata. Il che è, sinceramente, illogico.
Inoltre abbiamo pazze che sul treno mettono l'assorbente sulla bocchetta dell'aria così siamo tutti avvolti dal profumo di qualche strano fiore che chi non vorrebbe sulla propria patonza. Oltre l'illogicità di quella pubblicità posso testimoniare che profuma decisamente, con la sua molecola che si piglia gli "odori" (se ti lavi non è che ci siano chissà quali terribili effluvi anche senza bisogno di svuotarsi lo chanel n°5 nelle mutande) e li porta nel mondo parallelo dei fastidiosi odori indesiderati, dove dovrebbero stare tutti quelli che non mettono il deodorante. Lontano da me.
Il punto è che avere tremila gradi di profumo che ti escono dal pube non è che sia niente di particolarmente piacevole. Senza contare che ovviamente noti ancora di più che c'è qualcosa di anomalo, a meno di avere una fan delle mutande profumate…
Cosa dobbiamo fare quindi durante quei giorni fastidiosi di sangue, mal di pancia, ormoni impazziti e così via? Nulla di che. Bere acqua, mangiare un po' di carne rossa per il ferro che servirà in più, farsi dei bei bagni caldi che rilassano i muscoli e così via. Leggere le frasette sugli assorbenti magari.
venerdì 9 novembre 2012

Blocchi Festosi

Dopo una breve conoscenza arriva l'infatuazione, poi l'innamoramento e alla fine vi rompete le scatole di me e mi abbandonate irrimediabilmente. Attendendo con ansia questo poetico finale di merda posso raccontare del concerto di ieri sera.
Avendo passato il pomeriggio a progettare come infilzare mele per venderle e guadagnare un po' di soldi con l'attività ludica che noi chiamiamo lavoro, ero già provata e piena di non entusiasmo all'idea di uscire e stare tra imbecilli sudati che fumano ai concerti, bevono birra nel pogo e attaccano le cicche addosso alle persone. Tuttavia dati i 31 euro del biglietto già pagato, dato che il gruppo di britannici dal cantate figo e irrimediabilmente gay lo volevo vedere e che ero in compagnia di fanciulle simpatiche e determinate, ho alzato il culo dalla sedia e sono andata all'Alcatraz.
Il gruppo spalla, dal nome ignoto che poi si è rivelato essere pure australiano, è composto da tre omini chiaramente hipster (mi scuseranno il termine gli estimatori di questa moda ormai banalizzata, ma almeno ci si capisce). Insomma, capelli rasati ai lato con ciuffi ricci che cadono sulle fronti dei tipi, uno ha pure la camicia a quadri da boscaiolo mancato e muove una bacchetta per tenere il tempo e poi batte su un pad elettronico per fare i suoi rumorini e sentirsi un po' fuori dal mondo. Classiche facce estatiche dei musicisti in preda a orgasmi mistici mentre suonano. Voce del cantante che solo nell'ultima canzone si sente pronunciare delle parole di senso compiuto, mentre prima ci delizia con urletti in falsetto, e che ricorda vagamente Jhonny Cash. Poverino. Jhonny ovviamente. Per il resto noto un bell'ampli fender vintage microfonato, che però con il genere rock-indie-elettronico-noise del trio c'entra quanto i celebri cavoli a merenda. Che vuol dire che qualcuno li mangia, ma che fanno comunque schifo. Insomma, non è che fossero pessimi, il fender jazz effettato attraverso l'ampli vintage messo in loop station cosicché il cantante non dovesse suonare mentre cantava era un po' pessimo. A dirla tutta, il mio fender è pure più bello. In ogni caso come al solito mille problemi tecnici per cui dopo la band spalla abbiamo aspettato quaranta fottuti minuti per avere l'inizio dello show.
Se non sai chi sono i Bloc Party e non hai voglia di cercare su wikipedia sono un quartetto londinese formato da soli uomini, un cantate e seconda chitarra, un primo chitarrista, un bassista e tastierista e un batterista. Tra tutti il batterista è oggettivamente il più bravo, ma per sua sfortuna molto bruttino e quindi alla fine inscopabile. Certo, ero lì per sentirlo suonare perciò ero soddisfatta in ogni caso. Il cantante gli viene subito dietro e ha anche la fortuna di avere un timbro particolare, dal vivo rende molto bene e ha anche un'ottima tenuta del palco che non fa mai male. Poi se mi parli con l'accento di Londra sei figo. Senza contare che vedere un cantate che si diverte come un matto è sicuramente parte dello spettacolo che ci si aspetta da una giovane band. Il chitarrista è bravo, più che altro cura molto i suoni il che è fondamentale nel loro genere alternative-rock. Il bassista è un po' la nota dolente, ma che suona pure la tastiera quindi un po' si para il culo.
Le note stonate sono l'inizio sottotono per via di qualche problema di mixaggio da parte del fonico, tant'è che c'è anche una pausa per rifare parte del sound check. Inoltre, la scaletta era molto disomogenea, sembra un po' fatta a caso. Mi sono divertita parecchio, ho sudato un casino grazie all'umidità devastante e al pogo selvaggio (degli altri). Il momento del reggiseno volante che arriva sul palco al cantante che lo guarda schifato palesando la sua omosessualità mi ha fatta veramente ridere. Un po' come il tipo da solo sfigatissimo che chiama la signorina Vacca, non sto scherzando era veramente quello il nome sul telefono, per farle sentire il concerto. Senza contare i vari sfottò nei confronti delle tipe infighettate che si fanno le foto emo col telefono e le postano su instagram. Tristi storie che si ripetono. Nota positiva, oltre al fatto di sentir suonare Helicopter e Modern Love che mi ha dato grandi brividi di piacere, pochi telefoni e poche fotocamere alzate a far foto e più gente che guardava effettivamente il concerto godendoselo.
Dopo la sudata siamo tornate a casa della Chia a dormire, mi sono docciata e pigiamata, per poi spalmarmi sul futon fino a stamattina quando la luce solare ha interrotto il mio sonno di bellezza, giustificando la mia faccia stravolta e l'enorme brufolo che c'è su.
Ora son qui che cerco nomi per un packaging per mele…di cui il migliore per ora suggerito dalla Chia "mela dai" che nel momento della disfatta del pack verrà utilizzato per un vibratore al profumo di mela verde. Se penso che questo fine settimana mi aspettano otto ore al giorno di workshop ho voglia di spararmi una cioccolata calda endovena, una bella copertina addosso, film demenziali e nessun tipo di fatica per il resto della giornata. Nel mondo delle virgole al contrario potrei farlo, ma per ora sto qui e ciò che pensi non si materializza da sé nell'etere.
Nelle conclusioni sono pressoché incapace. Quindi concluditelo da solo il post, alla fine so che sei bravo a farlo, lettore ficcanaso. Anzi, fai una cosa. Esci. È venerdì, vedi gli amici, la tipa, il tipo, i tipi, il tuo amico immaginario o chi per esso. Divertiti, pensa a cose leggere e non preoccuparti per almeno una sera. Alla fine mica sei tu che ti sveglierai alle sette pentendosi amaramente di fare un corso di sabato mattina!
giovedì 8 novembre 2012

FAQ iu

Le autodefinizioni sono per definizione una gran boiata. Quindi buon momento del giorno in cui leggi, o fai finta di leggere, questo post.

FAQ
Chi sono io? Una. Volendomela menare sono pure dottoressa in design, ma in fondo questa è un'informazione opinabile. Di solito sono quella con gli occhiali e i capelli a cespuglio. Al liceo una supplente mi chiamò esattamente così "ehi, tu con gli occhiali" perché il colore della maglietta si sa che non faceva più tendenza dopo il duemila. A volte sono pure quella che non ride in mezzo agli altri, ché le boiate le dico io. Sono autodefinizioni queste, appunto. Se pensi che qual è si scriva con l'apostrofo, che perché si scriva con la è, che il congiuntivo sia solo un noioso, vattene. Se pensi che la musica sia solo un sottofondo carino e che i migliori cantanti contemporanea siano gli One Direction, dona i tuoi timpani a qualcuno che ne farà uso migliore grazie. Il cervello tientelo, che è difettoso di sicuro.
Di che scrivo? Di quello che più stracazzo mi pare. Cosa ti aspettavi, un blog di filosofia? Interesse nazionale? Fabio Volo? No va beh dai, siam seri ti pare che scriva così male o che sia qui a parlar di rose che profumano al sole del mattino? Quel che capita te lo becchi, altrimenti vai a leggere le risate a denti stretti della settimana enigmistica così ti spari subito e siamo a posto.
Da dove scrivo? Sai che c'è il reato di stalking…giusto così, per ricordartelo. Stammi lontano va' che mi consumi l'ossigeno per le piante.
Perché scrivo? Tra una pausa e l'altra nella mia vita fantastica nel mondo delle virgole al contrario mi annoio. Per il mio non stile ricorda, non è un corso di scrittura creativa della Sapienza e quindi metto puntini di sospensione se mi gira, parentesi se mi ruota e punti e virgola se mi va dritta la linea. Senza contare che dire cose senza logica fa parte della mia missione per la diffusione del nonsense nel mondo.

Quest'anno ho deciso di tornare a scrivere uno pseudo blog. Tanto tempo fa, quand'ero una liceale frustrata, scrivevo blog insensati molto più deprimenti di questo, ma era il periodo in cui la privacy contava ancora qualcosa. Adesso invece va di moda spiattellare i cazzi propri a tutti, quindi perché fare eccezione? Volendo essere sincera a me piace parlare per ore, sono una logorroica egocentrica e piena di sé. Mi piace che le persone leggano quello che ho da dire, come lo dico e che trovino magari anche spunti di conversazione da miei pensieri. Questo suppongo faccia piacere a tutti. Ricordiamoci i 15 minuti di notorietà che ci spettano, ricordiamo che Wilde diceva che anche se parlan male di te l'importante è che ne parlino ("It is silly of you, for there is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about."). Far parlare di me è cosa che mi tange relativamente, in quanto ho di meglio a cui pensare. Ad esempio, al concerto dei Bloc Party che vedrò domani. Altrimenti al progetto di packaging per una mela che sto facendo in questi giorni. Succedono cose strane nel mondo delle virgole al contrario, come quel giorno in cui sono stata chiamata Arisa tre volte, contando che ho pure i capelli rossi, mossi e lunghi. Oppure la volta che ho cancellato il file torrent della serie completa di Daria e non l'ho più ritrovato online. Senza contare il mitico giorno in cui ho perso tutti i file una settimana prima di consegnare il portfolio per l'erasmus. Ordinaria amministrazione nella vita di una sfigata come me. Non mi considero sfortunata, solo a volte sono diversamente fortunata. Come i pelati sono diversamente capelloni e i coglioni sono diversamente normodotati mentalmente. Posso dire con totale certezza che non è sfotuna vera e propria, è solo un misto di mia scemenza e inciampi cosmici dell'addetta al mio karma. Ho la fata smemorina delle segretaria nell'ufficio intergalattico delle pratiche per le botte di culo. Perciò tutte le volte mi mettono in fondo alla pila, oppure scivolano i fogli, si perdono le firme, mancano dei pezzi. La burocrazia è una menata, capisci perché Kali ha un sacco di braccia se pensi a com'è un ufficio burocratico in Italia. Hai presente Bud Spencer che vuole ottenere l'atto di nascita, ma gli serve l'altro documento per cui gli serve l'atto di nascita e fa un casino bestiale nell'ufficio statale e finisce con lui che stampa fogli a tutti? Quello è un giorno leggero all'ufficio intergalattico delle addette al karma, per intenderci. Sai, se in questo non trovi un filo logico, non c'è niente di strano. Joyce, quando parlava di flusso di coscienza (stream of consciousness), era peggio di me, quindi consolati. Non sono certo il buon James Augustine Aloysius, uno che si chiamava così non poteva che diventare super figo altrimenti lo sfottevano a vita, ma mi piace giustificare il mio stile terribile con qualche grosso nome giusto per far capire che sono pirla, ma non ignorante. In questo momento l'omino del sonno mi sta martellando in testa, aiutato dall'omino del vino che ha però altri scopi. Questo caos nel mio cervellino, che di solito si nutre di té verde e acqua fredda, seppure saltuariamente si imbeva di vodka e altro, sta chiedendo pietà e vorrebbe che il mio corpicino si recasse nel bel lettone che mi sovrasta. Vedo il piumone che mi chiama suadente, con i suoi morbidi quadratoni pieni di piumette bianche che escono finendo immancabilmente nei miei capelli e facendo pensare a tutti che nella vita spiumo gallinacei. Sento il cuscino ortopedico sussurrare in tedesco, ma non capisco un cazzo perché io in tedesco so dire solo buongiorno, buonasera, birra e coca cola, che è internazionale. Cosa vi devo dire, pure Kennedy ha detto "io sono un berlinese" nel modo sbagliato, lui era presidente degli USA, io sono una pantofolaia in Italia.
L'unica parentesi pseudo seria di stasera è la seguente. Sono finite le elezioni negli USA e ha vinto Obama. Questo era, a mio parere, non del tutto scontato, ma molto probabile grazie ai grossi fallimenti comunicativi verso la fine. La piccola parte complottista di me urla "troppo grossi, troppo assurdi, troppo estremi" e quindi un po' direi che è stata una decisione dei poteri forti di far sì che vincesse al 90% Obama. Oltre a questo, posso dire che per certi versi non me ne frega uno stracazzo. Romney, proprio per certe sue dichiarazioni infelici sul ruolo delle donne, sulla nostra stessa nazione e sui progressi scientifici, non mi piaceva. Non che mi sia mai piaciuto granché neppure prima di queste dichiarazioni così palesemente fuori contesto nel 2012, ma si sa che c'è sempre chi la pensa in modo un po' più retrò, per così dire. Le elezioni che dovrebbero però veramente interessarci sono le nostre, non quelle degli USA. Al momento sono più pressanti gli stati europei nei nostri confronti, gli statunitensi non arriveranno a salvarci il culo. Cosa che, inoltre, succede giusto nei film in cui il soldato senza più un braccio si rialza con l'arto sovracitato e se lo porta in giro stile souvenir. Potevano venderlo come i pezzi fasulli del muro di Berlino. Senza contare che dovremmo un po' imparare a salvarci il culo da soli, almeno nell'ambito economico. Non divagherò oltre. Le elezioni sono vinte dai progressisti, o autodefiniti tali, il presidente è ancora nero, south park ha fatto una nuova puntata sulle elezioni, gli artisti si sono schierati e io posso dire che a me non interessa molto perché il mio presidente per ora è ancora quello con la macchia sulla testa che viene dal partito comunista. No, non Gorbachev, dai, Napolitano!