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venerdì 28 dicembre 2012

Sfigatese in pillole

Buon…No dai, siamo sinceri, chissene di Natale, Hannuka o quel che cavolo è. Ce ne frega solo di avere scuse per strafogarci e giacere pieni di cibo su un divano parentale. E dei regali. Soprattutto se hai un omino che ti regala la mitica raccolta di Daria in dvd. Non potete tutti essere fortunati come me in questo momento, anche se probabilmente l'idea della maggior parte delle persone non corrisponde alla mia quando si parla di regali. Questo ci porta a una considerazione semplice e scontata, sono sempre stata un po' sfigata.
Da questo mio essere un po' outsider, ma senza quell'aspetto figo da James Dean che fuma la sigaretta con la giacca di pelle, deriva la conoscenza di una certa terminologia che utilizzo dando ormai per scontato il significato intrinseco che vi si accompagna. Volevo quindi fare una piccola carrellata di abbreviazioni e termini che hanno significati per me ovvi, ma che molti guardano con sospetto e schifo.
Tralasciamo l'enorme diatriba tra nerd e geek e torniamo al buon vecchio "brain" utilizzato alla fine degli anni '90 negli US. Era ed è il cervellone, il nostro secchione. Vediamo di formulare un piccolo vocabolario sfigato-italiano.

Brain
: secchione, cervellone. Persona che normalmente passa molto tempo a studiare, che tendenzialmente fa citazioni colte e non ha spesso una gran vita mondana.
Nerd: dopo varie discussioni sul web e non ci si è circa pacificati nel dire che un nerd è una persona molto acculturata in più settori e specializzata in un paio. Risulta un po' la versione moderna del brain, molto spesso il nerd ha a che fare con materie scientifiche ad alti livelli. La vita mondana del nerd è incrementata da quando i modaioli hanno preso il revival del nerd anni '80 come moda del momento.
Geek: anche qui discussioni a non finire. Possiamo dire che un geek è una persona molto appassionata e competente in un campo specifico., ad esempio musica, comics, sci-fi, etc. Di solito i geek tendono ad avere più vita mondana dei nerd, ma non è una costante.
Otaku: in breve, un fan sfegatato di manga e anime e universo ad essi collegato.
Manga: fumetti che hanno a che fare con usi e costumi della società giapponese. Non sono per forza disegnati e/o prodotti dai nipponici.
Cosplayer: fan che si traveste prendendo spunto da manga, fumetti, film, videogiochi e compagnia bella. Ci sono delle convention, gruppi, siti, e chi più ne ha più ne metta.
LOTR: Lord of the ring. Il signore degli anelli, libro simbolo del fantasy mondiale scritto da JRR Tolkien. Se non avete mai letto il libro, fatelo. Se non avete mai visto i film, fatelo. Se…insomma, avete capito.
Sci-fi: fantascienza. Tra le serie più amate ricordiamo in tv Star Trek e al cinema Star Wars. Da brava snob vi consiglio di vedere le prime stagioni di Star Trek e i primi (in ordine cronologico) film di Star Wars, perché sì, so che là fuori esiste gente che non li ha visti ed è una cosa tristissima.
Daria: serie animata cult della seconda metà degli anni '90 in onda su mtv. Seguirà un approfondimento sulla mia ossessione per questa serie, ambientata tra i liceali statunitensi di una piccola cittadina.
Anime: cartoni animati giapponesi, molti dei quali derivano dai manga. In Giappone sono un'istituzione, mentre da noi spesso vengono ridoppiati storpiando le storie e censurandone dei pezzi. Senza contare che le sigle cantate da Cristina D'avena o da Giorgio Vanni sono spesso una cosa terribile, mentre da loro molte band di successo firmano sigle e colonne sonore. Da segnalare sicuramente la colonna sonora dei Seatbelts per Cowboy Bebop.
OP: se frequentate qualche forum saprete già che vuol dire original poster. Si parla quindi dell'autore del post. Il solito commento è "OP is gay". Vagamente noioso e patetico come commento, ma mica l'ho scritto io.
4chan: sito storico sul web che scrisse delle regole al limite del demenziale. Ormai si è riempita di boiate, ma prima dell'avvento dei social network aperti a tutti si passava tempo su forum e chat. Tra questi forum 4chan fu uno dei primi a connettere giovani dementi con voglia di fare stronzate. La maggior parte delle cavolate che circolano in rete, dei tormentoni sul web, derivano da qui.
Noob: il novellino che crede di sapere tutto. Spesso sul web è disprezzato e parecchio sfottuto. Per altri termini di questo genere vi consiglio urban dictionary.
HP: diveramente da hp vuol dire Harry Potter. Se non conoscete questa saga siete vissuti in un igloo per circa 15 anni.
Pottermore: sito su HP, con contenuti multimediali, giochi, coppa delle case, percorso che segue l'andamento dei libri e con un sacco di utenti al di sotto dei 18 anni. Quindi non aspettatevi grande maturità, ma so di per certo che è pieno di persone che hanno anche sui 20-30 anni. Tipo me. (Gryffindor won, AH-A!)
WoW: World of Warcraft. Per alcuni un videogioco, per altri una vita alternativa. Che dire, se ci giocate dite pure addio alla vita sociale, alle ragazze, ai ragazzi, ad amici e parenti. A meno che non sia un elfo della notte assassino di 40esimo livello.

Ora abbiamo un po' di termini che uso comunemente, ma non solo io, spiegati in modo veloce e semplice. Probabilmente non servirà a nulla, ma posso dire da snob quale sono di aver messo un po' di nozioni per me utilissime nella vostra testolina. Prossimamente ho intenzione di entrare un po' più nello specifico a proposito di settori che mi interessano molto, come la musica o i cartoni animati (giapponesi e non) e la subcultura creatasi negli anni qui in Italia. Subcultura per subumani.
In questi giorni sono in vacanza e piena di casini per preparare l'inutile cena di capodanno, in cui ci ubriacheremo come delle merde giocando a Carcassonne. Per questo mi autogiustifico inutilmente della mia scarsa incisività. Forza post pieni di brio, scrivetevi da soli! Yeee!
venerdì 21 dicembre 2012

Lo Hobbit - una noia inaspettata

Hi guy! Or girl. Or cat.
Sì, lo so che i gatti leggono i computer e stanno pianificando di conquistare il mondo. Ci studiano da vicino, ci rintronano con le loro fusa a effetto calmante e si siedono sui nostri petti quando dormiamo. Tutto questo perché noi li manteniamo aggratis e loro possono miagolare facendo finta di non saper catturare prede da soli, quando potrebbero benissimo uscire e prendersi un piccione. Conquisteranno il mondo con la loro carineria.
Sti stronzi.
Parlando di gatti, come non pensare al nostro adorato gattino doppiato da Banderas. Che ora parla con le galline e con pezzi di mulino. Come sei caduto in basso Antò. E da qui parte l'associazione mentale alla faccia di Gandalf. Com'è possibile? Perché ho visto Lo Hobbit. Precisamente due giorni fa, ma ieri avevo da ripassare le canzoncine col basso e poi dovevo metabolizzare il tutto.
Precisamente quando Galadriel parla con Gandalf (il fatto che il correttore automatico non evidenzi questi nomi vuol dire che è stato fatto da un nerd supremo amante di LOTR, il che è bellissimo) e lui fa la faccina del tipo "sì l'ho fatto ma guarda la mia espressione così innocente e carina" che mi ha fatto pensare WHAT DA FUCK, un po' ghetto con il DA ma ci stava.
Ma cominciamo dall'inizio che da metà non si capisce una mazza. Allora, premetto che sono cresciuta a michette e libri fantasy, quindi la prima volta che ho letto, o meglio mi hanno letto, LOTR avevo circa 6 anni. Adoravo elfi, fate, maghi, gnomi, nani, streghe e tutta quella roba lì. Mi piacevano le avventure, immaginare i paesaggi, i vestiti, l'atmosfera vagamente medievale che aleggiava in quei racconti. Quindi me lo facevo leggere ripetutamente, poi lo lessi anch'io da sola due o tre volte dall'inizio alla fine. Alle medie lessi Lo Hobbit o la riconquista del Tesoro (viaggio inaspettato tua sorella) e anche il Silmarillion, poi ci sono i racconti ritrovati e mille altre cose che per ora non sono rilevanti. Quindi si può immaginare con quale felicità vidi i film realizzati su grande schermo da Jackson. Certo, come tutti i fan puntigliosi c'era da ridire su certe scelte, ma nel complesso mi sono piaciuti quei film, me li riguardo sempre volentieri nonostante Elijah Wood facesse spessissimo quella faccia da triglia che non era il massimo. Insomma, un buon compromesso per un colosso del fantasy.
Poi scopri che vogliono fare Lo Hobbit. (zan zan zan)
Ci avevano già provato un paio di volte e non era andata bene. Quindi alla fine si partiva con dei presupposti decenti, dato che i precedenti non erano tra i migliori. Questo almeno era quello che speravo io. Ora, narriamo la vicenda della giovane Alice e la visione de lo Hobbit.
Dopo aver visto Skyfall ci hanno dato un buono per i popcorn. La sottoscritta adora i pop corn e dato che il buono scadeva il 20, come il tagliando della Terra, abbiamo deciso di andarci prima. Tra i vari film proposti verso le nove di sera il più decente in Bicocca era lo Hobbit. Bene, andiamo a vedere sto film.
Prima di partire da casa scopro che questo è solo il primo di tre film. Ora, partendo dal presupposto che la mia edizione del libro è di circa 300 pagine mi chiedevo come cavolo avrebbero allungato il brodo. Allora mi sono risposta che probabilmente ci sarebbero stati molti incisi sulla struttura della terra di mezzo, sulle leggende e le storie che sono in altri libri di Tolkien, un grosso approfondimento della natura dei personaggi.
Giustamente la mia risposta era sbagliata.
Inizia il film e i miei occhietti brillano. Consideriamo che io porto gli occhiali da vista, quindi di solito non guardo i film in 3D perché avendo già gli occhi delicati mi crea un certo mal di testa. Quindi 2D. Bene, comincia con questa luce da estate piena che mi disorienta dopo le numerose giornate grigie e invernali nella nebbiosa Milano, ma i miei occhietti brillano ancora. Praticamente facevo il faro umano. Arriva Gandalf e gli vedi tutte le rughe, pure le lenti a contatto nell'occhio, non sto scherzando, si vedono sul serio. Si vedono anche gli scuri sotto gli zigomi di Bilbo. Insomma, una figata sta nuova ripresa al doppio della velocità eh, piena di particolari…però la finzione si vede tutta. Già questo un po' forse è fuori luogo in un film fantasy, che si svolge in un mondo irreale, fiabesco. Diciamo che almeno la trama non è quella di Pocahontas come con Avatar ecco.
Bilbo scrive il suo bel libretto, ma ecco che appare Elijah una volta tanto con una faccia normale, ma sembra una di quelle sitcom in cui appare l'attorone famoso di un'altra serie e il pubblico fa "ooohhhh" e applaude e poi lui se ne va strizzando l'occhio alla telecamera. Ma fa niente dai, ci passiamo su. Però cosa stanno facendo insieme sti due, mica partivano verso lidi migliori alla fine di LOTR? Infatti, ma questo è l'inizio, quindi stanno organizzando la festa di compleanno di Bilbo.
Capitolo uno del signore degli anelli. Va bene legare le due storie, ma che c'entra? Non si sa, perché dura una decina di minuti e poi troniamo alla storia principale. A caso. Va bene dai non tutti hanno letto i libri, diciamo che ti facciamo passare anche questa Peter.
Entriamo nella storia vera e propria e mi ricordo ancora le frasi del libro, sostanzialmente identiche nel film. Da una voce narrante veniamo introdotti nell'avventura di Bilbo Baggins e dei nani di Thorin e ci aspettiamo una bella presentazione di tutti i personaggi, della contea, della vita degli Hobbit, così casalinghi e amanti delle comodità. No. Perché. Tanto ti racconta tutto l'immagine, che è uguale a quella di LOTR. Cosa dovrei aggiungere? Abbiamo solo 3 ore di primo film da riempire che vuoi che sia! E come le riempiamo? Coi primi piani infiniti, con le carrellate di paesaggi stupendi e di nani che camminano. Con il fottuto volo delle fottute aquile che pure sta volta non spiega nessuno da dove cazzo arrivano. Vedi solo una stracazzo di farfallina di merda in mezzo a un incendio e Gandalf che gli dice quattro paroline sottovoce e poi bam! Aquile! L'orco pallido con gli occhi azzurri si capiva che non era morto comunque.
Diciamo che il film parte male e prosegue peggio, il ritmo è estenuante, lentissimo, gli elfi devono girare tre volte attorno ai nani perché capiamo che cazzo stiano facendo? NO! Ma lo facciamo lo stesso! È necessaria la carrellata dal basso dei personaggi che guardano gran burrone senza dire nulla? NO! Ma ci piaceva far vedere i loro menti. Poi di solito dal basso inquadri per alzare, per snellire, allungare la figura. Sono NANI. DEVONO sembrare NANI. Mah.
Ci piace vedere lo stregone bruno un po' pazzo, ci piace vedere che c'è il negromante, ci piace che ci siano gli inseguimenti. Sì, ci piace, ma non per 40 minuti ecco. Ci sono i Nazgul, c'è Saruman che sembra Yoda quando parla, c'è Gandalf che fa le faccine e parla da solo verso la telecamera anche se Galadriel è lì dietro di lui. Detto questo, io lo so che sono una criticona, che partivo con delle speranze altissime. Allora mi dico, magari stai esagerando.
Quando arriva metà film e ti chiedi quando cavolo finisce capisci che è noia. Allora mi sono guardata attorno, ho iniziato a far caso a come reagivano gli altri al cinema, con la sala praticamente tutta occupata. Le persone si stavano annoiando. Facevano le battutine, si agitavano sulle poltrone, sbuffavano, ridevano poco alle battute del film. Ho chiesto anche al mio omino, che non ha mai letto Lo Hobbit e non conosce la storia, e mi ha risposto con uno sbadiglio.
Sostanzialmente un film bellissimo, se solo fosse stato montato decentemente. Se le scelte su cosa concentrarsi fossero state più oculate. Se fosse più breve, più ritmato, o anche solo più introspettivo, allora sarebbe veramente bello. Così, fa schifo.
Abbiamo fatto il calcolo e al momento sono 130 pagine di libro in 180 minuti. Circa 0,73 pagine al minuto. Più lento della media di lettura di un adulto. Fai te.
Faccio un appello, da parte dei tanti fan e non di questa magnifica saga della terra di mezzo.
Ti prego, Peter, per i prossimi due, TAGLIA.

PS. non so come mai Blogger non mi faccia rispondere ai commenti, ma ci sto lavorando.
mercoledì 19 dicembre 2012

Bond(got)age

Ebbene, oggi che ormai sta per sparire dalle sale cinematografiché italiane, che sono quelle milanesi per me che sono milanese e quindi snob, parliamo di quel bel filmettino amato da critica e pubblico che è 007 Skyfall.
Dopo averlo visto al cinema vi dico subito che m'è piaciuto e me lo comprerò dato che sono appassionata della sigla di 007 da quand'era ancora Sean ("scozia forever" come dicono in Lucky Number Slevin) nonostante non fossi ancora nata. E il mondo piageva per questo, perché poi sono nata sul serio.
Tornando al film, non mi stupisce che sia stato apprezzato dalla critica, soprattutto perché io i critici cinematografici me li immagino come un composto disomogeneo con qualche hipster con le bretelle i pantaloni da c'ho l'acqua in casa e gli occhiali vintage e qualche cinefilo di classe che fa lo snob anche se poi a casa di nascosto si guarda i cinepanettoni. Come i bulimici. Infatti poi vomitano anche loro.
Sarà che ci sono queste scene così ben studiate tra luci e fotografia, sarà che certi pezzi ricordano The Dark Knight che ha fatto eiaculare centinaia di uomini che da giovani amavano i fumetti di Batman, sarà che gli attori erano bravissimi e la storia originale, tant'è.
Questo post è pieno di spoiler del film, quindi se non l'hai visto sei ancora in tempo, correte al cinema, che a scaricarlo ci vuole una vita e si vede di merda che è troppo nuovo, e guardalo. Poi torna qui e finisci di leggere che è brutto lasciare le cose in sospeso.
Partiamo dall'inizio, i titoli di testa sinceramente non mi hanno entusiasmata. Quei cervi, che poi si capisce perché son lì per 3 nanosencondi di film, piacciono agli hipster sovracitati (e sovraeccitati probabilmente) ma a noi lasciano un po' perplessi. Avevo amato i titoli di testa di Casino Royale, film di debutto del nuovo nuovissimo James Bond fatto da quel figone di Daniel Craig, che può non piacere ma è un figone. Quindi insomma, perché non erano il massimo. Allora, cominciamo a dire che certi effetti sott'acqua erano belli e ben fatti, ma stravisti e un po' banalotti, che il passaggio da una scena all'altra tramite sto buco di proiettile GIGA SPOILER era pure fatto male, niente texture sul buco e sulle frange (che poi scopriremo essere della giacca di Bond) molto bidimensionale, ho visto decisamente di meglio e per la spesa fatta potevano almeno provarci a fare una cosa decente. L'effetto di caduta del cielo, che a dirla tutta potevano evitare, era sicuramente meglio dei cervi che si scioglievano tutti, scelta discutibile e poco in linea con la trama successiva. Poi Adele, sei brava eh, ma che du palle. Sempre i soliti errori con la voce, pure in registrazione, la canzone era tutta un po' uguale e abbiamo tutti preferito quando l'ha cantata Mangoni.
Avrei preferito non so, una Florence Welch ad esempio. Torniamo ai bei tempi di Golfinger dai regà.
Dopo questa hipsterata un po' forzata, siamo nel film, un po' intristiti dalla canzone infinita e tagliavene, ma entusiasti del nostro James che rincorre il cattivo di turno per Istanbul, in cui sono stata e posso dire che tanto loro di solito guidano peggio perciò saranno passati inosservati anche durante le riprese. Troviamo degli inverosimili poliziotti su moto da cross, ma la classica scena d'azione iniziale non poteva mancare. Inoltre troviamo una nuova agente, il cui nome verrà svelato solo alla fine essere la mitica Miss Moneypenny (nome che mi ha sempre fatto ridere, se fosse italiana sarebbe lirasoldi o eurodenaro) che per chi non lo sapesse era la mitica segretaria di M. Se non sai neppure chi è M allora hai dei problemi e sicuramente non hai visto il film quindi ciao. Insomma, quella pirla di miss monetina non ha un tiro sicuro per parare le chiappe di Bond e chiede a M se può tirare "il tiro non è pulito" "faccia fuoco" e BAM. Bond cade giù da un treno in corsa per finire in acqua e ovviamente tornare vivo come sempre a farsi una tipa in un baretto chissà dove. Nel frattempo però è stato dichiarato morto, quindi scoprirà amaramente che non ha più averi o diritti nella cara e grigia Londra. Sceglie di tornare perché amante della patria com'è, quando vede che attaccano MI6 non può che dire a M, ma che minchia mi combini? Fatto sta che nonostante sia James Bond, che tutti lo chiamino più 007 che Bond, cosa che ho trovato illogica, ma che a ben pensare dà l'idea del distacco che c'è tra il personale del nuovo quartiere sotterraneo (anche qui si ritorna al vecchio standard) e Bond, che per loro adesso è solo un agente.
Ritorna un vecchio amico, Q, capo della sezione armamenti e tecnologia degli 007. Il nuovo Q è così nuovo che aveva ancora su la plastica. Perché nella nuova Inghilterra che strizza l'occhio alle giovani menti brillanti nel campo scientifico non poteva che essere un giovanissimo a interpretare Q, che strizza l'occhio ai vecchi film con la battuta "cosa ti aspettavi, una penna esplosiva?". In generale, questo film è pieno di riferimenti ai vecchi James Bond, se avete voglia e un po' di nozioni cercateli, altrimenti che Wikipedia e viva la pigrizia.
Insomma, il giovane Q è una bella novità, anche perché la Dench e Craig non sono proprio due giovinotti. Tant'è che è su questo che si basa molta della sceneggiatura, sulla necessità di un cambiamento, di rinnovamento degli organici, della vecchiaia che avanza anche per gli 007. Premetto che per me Bond rimane immortale e più giovane di un highlander, ma giustamente qui ci troviamo davanti a un agente che torna dopo un grave infortunio e questo è interessante. Infatti, Bond deve fare dei test da cui esce male, malissimo, ma la cara vecchia M lo fa passare lo stesso, come una maestra con l'alunno un po' discolo che merita un'incentivo. A guardare però male M c'è il governo e non solo, un nuovo M si delinea all'orizzonte ed è, squillo di trombe e rombo di tamburi, Voldemort! No, seriamente, Ralph Fiennes per una volta non fa il cattivo, ma raggiunge il suo bel posto di comando dato che sarà il nuovo M. Al cinema ho continuato a chiamarlo Voldy per tutto il tempo, ma questo è un problema mio. E di chi mi era seduto vicino.
Il punto è che nella trama, non la solita, nonostante ci sia il tema della vendetta contro M e Bond da parte di un ex agente, cosa non proprio nuova di pacca, c'è un bel lavorone. Abbiamo il tema della vecchiaia, della stanchezza di un lavoro faticoso e snervante, la ricerca della propria identità (scopriamo che Bond è scozzese, che ha una casa fighissima nel nulla cosmico, che è rimasto orfano e i nomi dei suoi genitori). Ho apprezzato che la bond girl morisse e che non stessero lì a menarla troppo con storie d'amore inverosimili, stucchevoli e noiose. Tra l'altro abbiamo una bond girl asiatica e una miss soldino di origini africane. Giusto perché ci piace variare un po' gli accenti, che quello britannico è figo, ma stanca. Quindi un bel più per la trama ben studiata.
Anche se, c'è da dire, quella scena col cattivo nella prigione di plastica ricordava x-men e la parte di lui vestito da poliziotto che entra e sparacchia a tutti è una strizzata d'occhio non da poco a Batman, come già detto.
La Dench è bravissima e ho apprezzato il taglio della scena di lei da sola nella stanza con le bare degli 007 morti per la fuga di informazioni causata dal cattivone di turno (biondo platino, ma parla con accento spagnolo, mah). Fa anche una bella morte, brava Judie.
Che poi, parentesi, perché devono sempre essere biondi sti cattivi, o con gli occhi azzurri. Ancora per i tedeschi? Eccheppalle. Facciamoli col faccino innocente e insospettabile, che si confondono tra la folla. Un po' come gli agenti di borsa eh.
Torniamo alla fotografia. Abbiamo questa scena sott'acqua nel mezzo della campagna scozzese con sopra il ghiaccio e poi Bond che spara un razzo segnalatore e si illumina tutto sott'acqua. Stupenda. Oppure lui che corre via dalla casa in fiamme ed è sostanzialmente una sagoma arancio-rossastra nella notte. Un'altra è la scena in cui Bond sta per entrare in questo Casinò cinese sull'acqua. Ce ne sono veramente molte da notare. Per questo credo che gli amanti del cinema fotografico abbiano adorato questo film.
Poi già a tirar bestemmie contro i cinepanettoni in scene sadomaso che di sfumature fanno un baffo. Che schifo.
Location come sempre di grande impatto visivo, grande cast, bellissima recitazione, interessante la scelta di far apparire Craig molto invecchiato nel ruolo di Bond, ma che alla fine ha la sua rivalsa. Quello che vince non è la tecnologia, ma la preparazione, lo studio del proprio vantaggio in un luogo che si conosce bene e l'uso di materiali convenzionali. Un po' farebbe invidia a McGyver diciamolo.
La nota più triste di tutto il film non è Bond che dubita, non è M che muore, non è il realizzare che il mondo va avanti anche se ti danno per morto. No. La parte più triste di tutto il film è veder saltare in aria una delle Aston Martin più bella mai fatta.
Lì sì che mi è venuto da piangere.
giovedì 6 dicembre 2012

Serie killer

Goooooooood morning. Or evening. Or night. Or whenever you're reading this.
Non hai capito una parola di inglese? IMPARALO! ignorante del menga. È colpa di gente come te se l'Italia fa schifo. Sì. Ne sono convinta.
Dunque, ho avuto molto, molto moooooolto da fare in questi giorni. in realtà ho molto da fare anche ora, ma sto guardando daily grace su YT e non posso fare a meno di guardarla perché è demenziale e crea dipendenza con la sua faccia da cheerleader e il suo modo di fare che hanno sicuramente copiato per fare new girl. Voi, autori di new girl, che mi avete anche annoiato un po' con i vostri stereotipi e le storie d'amore indesiderate nelle commedie televisive, avete copiato una persona che esiste e che fa ridere per fare un personaggio carino e un po' folle, ma che è alla fine della fiera una dannata copia. Copioni. SHAME ON YOU GUYS!
Potremmo parlare di quanto facciano cagare un sacco di show televisivi ultimamente, perché hanno pochissime idee interessanti e non sono minimamente originali. Pure in grey's anatomy hanno copiato lost. Eddai!
Non sai come concludere la serie? È stato tutto un sogno… Dai lo avevano fatto anche i Puffi, sì, parliamone, i PUFFI!
Una tristezza infinita insomma.
Vuoi eliminare i personaggi, non un po' alla volta e con una seria storia, ma a casissimo o tutti insieme? Incidente aereo e via! Perché pensare alla complessa logica di ogni personaggio quando puoi farli fuori in tre…due…uno…booom!
Quindi oltre ad essere più pagati di prima, sono sempre meno quelli che sanno veramente scrivere un dannato sceneggiato. Nonostante questo possiamo dire che ci sono giovani autori e autrici che sono ancora interessanti, ma che di solito vengono fuori da ambienti alternativi, esempio cinema indipendente. Sì avete presente quel coso dove ogni tanto i francesi fanno andare dei terribili film in bianco e nero con musica in sottofondo e donnine emaciate e seminude che fumano come ciminiere, bevono liquori non identificati (free advertising aaahhh morte) e soffrono. Soffrono tantissimo. Di questa sofferenza e di Sofferenza parleremo poi. Forse. No ok, di sicuro ne parleremo. Se mi segui su twitter avrete già sentito di Sofferenza e le sue avventure e la sua natura, se non mi segui…SEGUIMI! Non nella realtà, quello si chiama stalking, su twitter. Basta quello. C'è pure il mio nome, vedi te. Forse non è una cosa furba in effetti.
Dopo questa enorme parentesi, torniamo al fatto che io dovrei fare altro e non lo sto facendo, ma soprattutto ai telefilm.
Io sono telefilm dipendente credo da sempre. Quando ancora non andavo alle elementari ero già una super fan di Star Trek. Ora mi guardo una quantità di robaccia devastante. Giusto perché se leggessi solo libri seri e fumetti non avrei mai quella soddisfazione di vedere figaccioni mezzi nudi in tv. Che poi guardo tutto sul pc, perciò non conta. Tuttavia ho necessità della mia dose settimanale di Ian Somerhalder (vi ringrazio autori di The Vampire Diaries per farlo inutilmente spogliare ogni puntata). Tralasciando questo ti dirò l'inutile elenco di cosa guardo, da quanto e come, cosa ne penso e magari ti spoilererò di brutto perché sono in pari con la tv americana, dato che io guardo tutto in lingua originale e senza sottotitoli - me la sto menando inutilmente, lo fa un sacco di gente - e odio rimanere indietro e guardare i miei personaggi preferiti con la voce di altri personaggi. Insomma ecco qui la carrellata inutile di serie.

The Vampire Diaries, questo l'avevamo capito. Dopo aver iniziato a vederlo per giudicare "il solito teen drama di merda" mi sono appassionata (leggi Ian sei figo più che mai e il personaggio di Damon Salvatore ha tutti gli stereotipi che mi facevano partire gli ormoni da quando avevo 15 anni) quindi lo guardo ancora. Ho provato a leggere i libri e, beh, non c'entrano un tubo! Non leggerli, è più bello il telefilm, incredibilmente, sono molto slegati tra loro perché hanno avuto una pausa di anni quindi ci sono cose tipo "devo arrivare a casa per chiamarti!" e nel libro dopo "ti mando un sms", roba così, che a me fa schifo e infastidisce. Poi Caroline è una stronza, Bonnie è un druido (no joke) e c'è una terza tipa che è umana, come Matt, l'unico personaggio simile al libro. Elena è bionda, Tyler cerca di ucciderla e muore, Elena diventa vampiro, poi muore e diventa spirito, poi torna come umana, poi ci sono dei demoni giapponesi fratelli gemelli…Insomma 'na merdata. Nonostante questo è meglio di Twilight. Sì, ho letto pure quello. Cultura popolare? No, avevo finito i libri in spiaggia e volevo una lettura leggera. Tornando a TVD è bello, lei non è la solita cogliona senza espressioni (vedi Bella) lui non è l'uomo perfetto che non se la vuole trombare, ma neppure un conte triste come pochi (stile Vlad) e le persone non trombano ogni cinque minuti come in True Blood. Certo, non è Buffy, primo vero telefilm divertente sui vampiri, però che ti devo dire, a me piace.

Grey's anatomy. Saga infinita che iniziò come serie filler, infatti la prima stagione è di soli 9 episodi, e che continua, anche un po' da troppo tempo, ammorbandoci con sempre più love story e meno dramma. Il che un po' mi rode, ma almeno Mer e Derek stanno insieme e siam tutti felici. Grande perdita di McHot (al secolo Mark Sloan) e conseguente divertimento, anche se con la storia con Lexie era un po' diventato smielato. Fatemi ridere eddaje! O piangere…non annoiare ecco. Pure quel cazzo di incidente aereo, di nuovo Christina che non riesce a restare sposata con nessuno e che è quella che risente di più dei casini, ancora Derek che non può operare e va in crisi. Insomma un po' le solite cose, con qualche personaggio in meno, con qualche figlio in più, qualche ruga in più, qualche capello brizzolato che spunta in giro. Ormai però voglio sapere come va a finire e questa dovrebbe, spero, essere l'ultima serie. Perciò forza Shonda! Dacce sto finale e tanti saluti.
Fringe. Serie epica, fatta benissimo, con attori molto bravi, versatili, piena di interrogativi che per fortuna si risolvono (Lost prendi questa!) e che mi ha appassionata dalla prima serie, in cui non capivo uno stracazzo. Poi c'è un altro figaccione che è Joshua Jackson, Peter Bishop nel telefilm. Trama sempre bella e interessante, è teoricamente l'ultima stagione anche per questa serie, infatti mi chiedo poi che cavolo guarderò. È una delle serie attualmente in giro più interessanti, con molte citazioni fisiche e matematiche, ma sempre più incentrato sui personaggi e sul mondo che a ogni serie gli costruiscono attorno gli autori. Veramente bravi a rimanere sempre sul pezzo, senza cadere nello scontato, nello sdolcinato (nonostante la storia d'amore tra Peter e Olivia) e con degli effetti speciali stupendi. Idee nuove, concetti vecchi, un telefilm che si differenzia dagli altri attualmente in circolazione per la sua qualità.

Supernatural. Amo, adoro e stimo. Però! Ecco, in questo telefilm c'è un grande enorme ma, perché fino a un paio di stagioni fa il regista era un altro e si vedeva. La prima cosa che mi colpì quando la vidi, in italiano purtroppo, in replica televisiva furono le musiche. Un'attenzione per quel rock serio di una volta, niente musichette sdolcinate che vanno in radio, niente teenager innamorate, niente drammi da ragazzine ormonali che cantano con vocette commerciali. Vero rock, due fratelli su un'Impala (la macchina, non l'animale) che cacciano demoni e creature maligne sovrannaturali - chissà come mai questo titolo! Fino a qualche stagione fa era veramente un bellissimo telefilm, ora devo dire sta diventando un po' meno interessante, per quanto per la regola del "voglio vedere come va a finire" lo segua ancora. Mi sono affezionata a questi due scapestrati, anche se certi personaggi sono ormai snaturati e la cosa mi dispiace. Questo telefilm l'ho recuperato, guardando a manetta episodi online fino ad arrivare in pari con l'edizione americana. Se ti piace il genere sovrannaturale con un po' di ironia e buona musica, lo consiglio caldamente.

Gossip girl. Un telefilm di merda. Seriamente, io lo guardo quasi solo per i vestiti e le location. La trama è scontata, banale, stucchevole, peggio di dawson's creek o almeno di quel che ne ricordo dai tempi delle medie. Gli attori non sono neanche tutti sto granché quindi potete immaginare. Sostanzialmente sono le telenovelas messicane fatte nell'upper east side di NYC. Beautiful mi sa che è fatto meglio. Onestamente, evitabile. Poi in questa serie ci sono stati dei mezzi incesti, delle cose disgustose, senza contare che riprende quasi paro paro la seconda stagione. Inizialmente lo seguivo perché faceva ridere, poi hanno capito che vendeva più la gnocca e la scontatezza che della sana ilarità ed è diventato sto schifo. Fortuna che finisce.

Once upon a time. Se vedevi il dottor Casa nelle sue prime favolose stagioni, prima che diventasse scontato che fosse sempre Lupus la risposta, troverai la bella dottoressa mora, ora bionda, come protagonista. Purtroppo alcuni degli sceneggiatori sono quelli di Lost e da loro ci si aspettano solo casini. Sostanzialmente è la rivisitazione molto pesante delle classiche storie per bambini. Nonostante questo è interessante vedere come siano poi riunite molte delle storie. Personalmente mi sta intrigando molto, nonostante i fondali siano spesso troppo finti e le luci un po' sbagliate, quasi da libro per bambini (che sia voluto? mah) e per ora siamo solo alla seconda stagione quindi è tutto da vedere. Intanto aspetto di scoprire come sceglieranno di mostrare la mia omonima nel paese delle meraviglie.

Girls. Nuovo telefilm cult che manda a riposo completo il vecchio schema di sex and the city, diventato ormai menopausa and the city. L'autrice è anche l'attrice protagonista, viene dal cinema indipendente e devo dire ha fatto un ottimo lavoro per questa prima serie. Al momento aspetto con ansia la seconda, per vedere come andrà avanti la vita di Hannah nella grande mela. Consigliabile anche a un pubblico maschile, pieno di ironia e con un po' di follia di queste giovani donne, sui 25 anni circa, alla ricerca di lavoro, sesso, case e un po' di senso nella loro vita piena di casini e alcool. La prima puntata ti lascia perplesso e un po' smarrito, ma continuando non ci si può che affezionare alle stramberie di un'aspirante scrittrice e le sue amiche. Da vedere.

Glee. Io sono stata un'amante spassionata di Popular, show scritto dallo stesso autore di Glee. Per questo ho inziato a vederelo, per questo e per cantare le canzoni. Adesso stanno cercando di mettere più carne al fuoco, le matricole a scuola e i diplomati che cercano la loro strada nel mondo reale fuori dal liceo. Secondo me è ancora interessante e cercando i diversi livelli di lettura si possono vedere degli interessanti scorci di realtà statunitense. Senza contare certe tematiche molto importanti per i giovani, quali l'omofobia, il bullismo, la bulimia, la ricerca della propria identità sessuale. È il primo telefilm per ragazzi in cui c'è un transessuale nel cast principale. Ditemi se è poco! Per ora Popular rimane più aspro, più pungente anche nella sua ironia, però Glee sta continuando a crescere e diventa più interessante serie dopo serie.

The Mentalist. Questo telefilm mi piace perché sono curiosa di sapere la storia di Jane, perché comunque a ogni puntata lui tira fuori battute divertenti e perché io adoro il genere poliziesco. Tuttavia la trama non è così forte in tutti gli episodi, c'è un filone generale, ma è sempre molto sfumato, tranne in questi ultimi episodi in cui si cerca di dare una sferzata e si fa un grosso passo avanti nelo scoprire chi è Red John. Speriamo bene…Sicuramente non è il miglior poliziesco mai fatto, ma non mi dispiace.

Infine, last but no least, Game of thrones. Tratto dalla saga di Martins, lo scrittore più lento della terra. Ovviamente io sono quasi in pari con la saga letteraria, quindi so ben più di quello che dicono nel telefilm e ho anche molte più informazioni sulla parte iniziale che viene mostrata molto sommariamente allo spettatore. Ma non dirò nulla. Beh forse solo Georgie, datte 'na mossa, che mo' ho quasi finito dance of dragons e non so che minchia fare, sei pure vecchio e se schiatti prima di finire il libro ti riporto in vita e ti ammazzo. E non ammazzare gli Stark come avevi detto (Martins dichiarò, scherzando si spera, che per ogni volta che gli si chiedeva quando sarebbe uscito il libro successivo avrebbe ammazzato uno Stark).  Mi chiedo quindi se durante la stesura del primo libro l'abbiano pressato fino alla nausea, dato che già subito muore il povero Ned. Sob. In ogni caso il telefilm è fatto molto bene, vi sono delle parti più approfondite rispetto al libro, per esempio la storia di Renly Baratheon, il super gay, mentre altre sono meno chiare. Senza contare che le età dei personaggi non sono sempre così evidenti. Quindi se ti piace il telefilm, leggiti il libro perché è ancora meglio. Poi potrai dire ai tuoi amici "AH AH AH io so cosa succede dopo e tu no!" come faccio puntualmente io con il mio omino di fiducia.

Come potete notare sono un saaaaacco di telefilm. Senza contare che Pan Am purtroppo me l'hanno cancellato dopo una sola stagione, molto bella. Oppure che The Closer è finito, ma c'è Major Crimes che potrei seguire. CSI Las Vegas l'ho un po' perso per strada perché da quando Grissom se n'è andato ero un po' tristina, dai Gil! Dopo dieci anni! Tristezza.
I grandi titoli che per me significarono molto, oltre a Star Trek come già detto, furono Scrubs, il miglior telefilm comico di sempre, Buffy come già detto anche questo, Greek, le prime stagioni di Skins, CSI scena del crimine, senza contare quelli della mia infanzia come Xena o Hercules…o la Signora in giallo! Insomma, da quando ricordo ho sempre guardato qualche boiata…Un sacco si sono persi per strada e non ne ho citati molti che ho seguito per un po' e poi mi hanno stufata (tipo TBBT o PLL) ma a te che te ne frega.
La prossima volta parleremo di altro, non so di cosa, insomma, vedremo. Vado a grattarmi la pancia.