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lunedì 9 dicembre 2013

Ferrero, pubblicità a cuor leggero


Premessa: questo articolo è stato scritto sette giorni fa e aveva tutto il motivo di essere scritto e commentato sette giorni fa. Per questioni a me sconosciute non ha visto mai la luce quindi è qui, sull'aternativamente inutile mio blog tra le belle nuvolette. E mo' niente, leggeteve l'articolo, se vi va.

Qualche giorno fa mi sono svegliata e gli uccellini cantavano, i gatti facevano le fusa e c'era il sole, insomma una bella giornata da passare tra nuvolette rosa e unicorni. Questo è sostanzialmente il tipo di mondo in cui vive la gente che ora urla allo scandalo Ferrero secondo il mio modesto parere.
Premetto che non si può in effetti sempre esser aggiornati sullo stato dell'arte di tutto ciò che ci circonda e che chi non lavora nell'ambito grafico o pubblicitario difficilmente riesce a stare al passo con tutta la quantità di comunicazione visiva che circola. Sfortunatamente è il mio mestiere, io sono quella che mette i video pubblicitari su youtube, i banner su facebook e sì, potete odiarmi. Poi ricordatevi anche della pubblicità di Intimissimi con la gnocca di turno mezza nuda. Ora mi odiate meno, vero?



Il caso è stato: Red Ronnie dice una cazzata e tutti gli vanno dietro. Oltre al fatto che Red Ronnie poteva benissimo restare nel dimenticatoio, ma soprattutto che diamine ne sa lui di pubblicità? La domanda è retorica, la risposta è scontata: un tubo. Credetemi, nel mondo della comunicazione riuscire a fare qualcosa di totalmente originale è difficile, eppure possibile, tuttavia i furti sono all'ordine del giorno. Potete guardare semplicemente questi loghi abilmente copiati che sono sotto gli occhi di tutti.

L'accusa era palese: il creativo che ha fatto la pubblicità ha copiato il manifesto della fiera per la Scienza under 18 di Pavia, realizzato da una ragazzina 18enne all'ultimo anno del liceo artistico. Non so come Red sia arrivato a quella pubblicità o a conoscere la suddetta ragazzina, Giuditta Fiocchi, eppure la prima curiosità che ho avuto è guardare la geniale idea della giovane pavese che aveva addirittura spinto a copiare la grande Ferrero. L'idea era questa: mezzo volto "buono" mezzo volto "cattivo" con uno strappo di carta in mezzo. Certo, l'idea del secolo. Mai vista prima. La contrapposizione tra bene e male in uno stesso viso, un'innovazione senza pari.



Capite anche voi come qui siano stati i media a non avere una minima di critica, pompando invece un caso contro una casa come la Ferrero, forse sull'onda della supposta omofobia della Barilla. Lasciatemi dire che con Ferrero ho lavorato per tre campagne e di solito non brillano per ardore, tendono ad essere piuttosto tradizionali e cauti nelle loro pubblicità, in fondo il target dei loro prodotti sono famiglie e bambini. Il Kinder bueno sta in quella fascia di età più avanzata che va verso gli adolescenti, soprattutto verso le ragazza poich più volte ripete la famosa tiritera del "pochi grassi", "molto leggero", "super salutare". È qualcosa che conosciamo, quindi la Ferrero ha voluto darsi una ventata di freschezza (si fa per dire) con un copy che suona così: "Io sono buono se non mi tocchi Bueno". Per me è sinceramente banale, ma in fondo il Kider Bueno me lo mangerei lo stesso.

Eppure in questo copy c'è qualcosa di familiare.



Alla fine Red Ronnie twitta, contento: "Abbiamo vinto! La FERRERO ha chiamato la ragazzina di Pavia da cui hanno copiato pubblicità @kinderbuenoit". In tutto ciò posso dire che Red Ronnie dovrebbe un attimo informarsi sul mondo pubblicitario prima di sparare a zero, inoltre la Ferrero ha chiamato per dire a Giuditta Fiocchi che è molto talentuosa e la coinvolgeranno in un progetto. Capite che questo è il modo migliore per tenere buono un caso che in realtà non sarebbe andato da nessuna parte in un tribunale, ma dietro sta quel sistema che si chiama brand identity e che collega dei valori al marchio. Per la Ferrero la 18enne pavese è una cliente tipo, è parte del target e ha una famiglia che ne è anch'essa parte, è chiaro che non potevano che arginare il problema. Non a caso pare che la pubblicità fosse in riserva da tempo, perché vi assicuro l'idea non è affatto nuova e originale. Tuttavia la grande accusa per me sta ai giornalisti ignoranti e alla ricerca del flame, quelli che volevano solo montare l'ennesimo caso invece di cercare le vere notizie.

C'è anche chi pensa che in fondo la montatura dello scandalo con lieto fine sia un modo per far parlare di sé, sinceramente onoscendo Ferrero e il modo in cui comunica posso sostenere che l'idea del Gomblotto per il $i$stema sia un po' campata per aria. In compenso una ragazza con una idea banale è riuscita a ottenere notorietà e probabilmente un posto che chi ha fatto almeno tre anni di studi può guardare solo con il cannocchiale. Cercando scoprirete come Giuditta volesse fare veterinaria (dopo un liceo artistico?!) eppure dato il chiaro talento che pervade la sua mente ha deciso di fare grafica, perché qualcuno alla Ferrero ha chiaramente visto e apprezzato il suo manifesto. O forse questa foto del 2012?



La morale della storia è: vuoi fare grafica? Chiama Red Ronnie.

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