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lunedì 7 gennaio 2013

Sexy Mostra

Ieri, 6 gennaio, sono andata alla Triennale di Milano a farmi un po' di subcultura pop in endovena. Data la mia naturale avversità ai retaggi fascisti, la befana mi fa schifo. Senza contare la sua figura chiaramente anti-femminile e stereotipata, dato che per esempio mia nonna non è certo così grassa o storta o brutta. Ho chiamato l'omino e ci siamo andati a fare un pomeriggio al museo.
Che poi chiamare la Triennale museo mi fa specie, essendo più una galleria con alcune mostre ricorsive e, da pochi anni, una collezione permanente sul design. Si può scegliere l'opzione di vedersi tutte le mostre a 10 euro, che non è niente male per quanto riguarda le mie tasche. Quelle che abbiamo visitato erano: architettura italiana, kama e vampiri. Non essendo un'amante dell'architettura ho mostrato maggior entusiasmo per i progetti verdi innovativi che per il rifacimento delle stazioni di servizio in Belgio, che sinceramente fotte sega. Però la mostra era fatta abbastanza bene, un sacco di modellini, sale diversificate nella progettazione degli spazi, un sacco di blabla. Alla fine quello che volevo io era portarmi a casa le lettere in polistirolo attaccate alle pareti. Purtroppo ho anche scoperto che alla Triennale amano solo il Century Gothic come font e mi usciva dalle orecchie, anche perché a lungo perde di leggibilità, senza contare interlinea questa sconosciuta. L'horror vaqui ci perseguita dal barocco eh. Riempi tutto che non si sa mai.
Arriviamo al dunque, Kama. Mostra sul sesso nel design, sul design per il sesso, sul sesso. Detesto quando cercano di trovare a posteriori delle ragioni auliche sul motivo delle loro opere. Santa pazienza, sono disegni porno, frasi da bagno pubblico in autogrill e stiam qui a menarcela sulla ragione profonda dello sfogo umano di figure con peni al posto del naso?! Sul perché uno voglia far sesso con delle tipe che abbiano i cani e siano vogliose? Più che altro mi ha stupito che al posto del numero di cellulare alcuni lasciassero la mail! Quello è bizzarro. Riflettendo su quella che è la sessualità nella nostra storia italiana e su come sia concepita oggi è triste pensare che andando avanti ci siamo sempre meno lasciati andare a quello che è uno dei primi istinti che hanno gli animali: la riproduzione. Persino la Bibbia dice "crescete e moltiplicatevi"! Come vorreste moltiplicarvi, per via meiotica?! Siamo forse dei parameci? Non direi, piuttosto perché demonizzare il sesso o guardarlo in modo distaccato. Mentre giravo per la mostra con l'omino non mi sono certo imbarazzata a parlare di vagine, peni, culi, lingue, bocche. Sono parti anatomiche normali, ci si può fare parecchia roba a ingegnarsi un po'. Invece ti trovi adulti che ridacchiano come scolarette adolescenti davanti a "The great wall of vagina" di Jamie McCartney. Dei calchi di vagine, oooohhh che ridere. Non ne ho mai vista una! Ma per favore, quando scopate lo fate ad occhi chiusi? Non avete seriamente mai leccato o toccato una vagina, cari uomini adulti? Conosco persino dei gay che prima di scoprire di preferire gli uomini sono stati con donne. Quindi non me la venite a raccontare. Spero che non ridiate anche quando si spoglia la vostra donna, altrimenti potrebbe finire male. Oppure siete tutti sadomasochisti e indossate le maschere senza buchi per gli occhi. Personalmente ho solo pensato al dolore di chi aveva i piercing nella zona vaginale e anche un po' alla scomodità. Smettiamola di imbarazzarci davanti alla nudità, è demenziale. Piuttosto ho trovato molto divententi alcune opere, come "Fire pussy", l'enorme specchio a forma di vagina ricoperto al lato di pelo rosso. Ti veniva voglia di abbracciarla! C'erano varie tipologie di opere e devo dire che è molto divertente come mostra, ve la consiglio.
Sicuramente penso che ci sia molto di più da dire sul sesso, che in Italia una strisciante morale cattolica inquisitoria ha portato a essere più condannato che capito. La sessualità non è solo ficcare il proprio pene in un buco, ma è un misto di eros e autoconsapevolezza fisica e mentale. Per molti sono solo le donne che hanno una parte mentale nel sesso, ma questo è decisamente falso. Banalmente, l'ansia da prestazione maschile non ha a che vedere con la loro prestanza fisica, quanto piuttosto col livello di stress mentale di cui si fanno carico. Le aspettative femminili a volte non sono neppure prese in considerazione, ma più che altro mi chiedo perché le donne stesse non ne parlino. Quale stupido motivo ci porta a credere che un uomo non voglia parlare di sesso. Cosa blocca una persona adulta nel dire le proprie fantasie sessuali al proprio partner, che sia fisso o meno. A volte, ho notato, è più facile parlare con un partner sessuale non fisso, che col proprio compagno. Può essere la paura di essere giudicati, la pressione che sentiamo nella paura di perdere l'altro o di risultare poco attraente per le nostre idee in materia erotica. Non vedo perché, non capisco come la scarsa comunicazione in ambito sessuale possa essere un bene. Mi ricordo che guardavo loveline quand'ero più piccola e lo trovavo molto adatto come clima, informale, rilassato, con anche persone che avevano studiato la sessuologia a livello psicologico o fisico. Così bisognerebbe parlarne, con calma e un po' di ironia. Pensate alle facce che si fanno durante il sesso, sono comiche! Guardate un porno con gli amici e ve ne renderete conto ancora di più. Alla mostra c'era una stanza dedicata alla letteratura erotica, pensata come ispirazione agli amanti che si sussurrano passi di romanzi o grandi opere (troviamo Platone, Wilde, Nabokov, Plutarco) con un letto e una sedia a loro disposizione. L'amore romantico pieno di passione dello Sturm und Drang, quello intellettuale e vagamente puritano di Jane Austen, quelle storie d'amore tra letteratura e struggimento amati da tanti lettori sono solo romanzi. Sono storie che non portano nella vita reale chi sta pensando all'amore, ma in un'altra dimensione dove la quotidianità del bucato, del lavare i piatti, del buttare via la spazzatura non sono presi in considerazione. L'utopico amore e la passione che ne deriva sono questo, un'utopia. Lo stress che ci porta dentro alla demonizzazione del sesso e del godimento sono tutti moderni e molto tipici della nostra società. Mi ricorda vagamente il Nome della rosa di Eco in cui il vecchio monaco cieco diceva, pieno di rabbia, che non si deve ridere. Bisogna essere seri, austeri, rifuggire il piacere della carne perché è male. Ma per favore! Siamo il popolo che faceva i baccanali e i giochi al circo! Pure il papato un tempo era pieno di scandali sessuali, non possiamo certo dire di non essere un popolo godereccio. Tuttavia ci freniamo da soli, autopunendoci per la nostra impudicizia. Sono dei piccoli omini alieni che nella nostra mente fanno sì che ciò che è naturale venga visto come sbagliato, sono dei pregiudizi che a volte non sappiamo neppure di avere che ci frenano. Nessuno dice che masturbarsi in pubblico sia accettabile, ma in privato mi sembra accettabilissimo. Però tutt'ora ci sono donne che nell'ammettere di masturbarsi provano vergogna. Non fa forse parte dell'esplorazione del proprio corpo? I bambini si mettono i piedi in bocca per questo, per capire cosa sono e come funzionano. Accettare la propria sessualità non può che far bene, ci fa capire cosa vogliamo e come lo vogliamo, può aiutarci col nostro partner o con noi stessi. Se poi lo fate sulla sedia lingua in mostra a Kama tanto meglio!


1 commenti:

  1. Devo dire che la visione ravvicinata del "great wall of vagina" è stato molto interessante e formativo.
    Non credevo che potessero esistere vagine di alcune forme.
    Le vagine, nella loro complessità, risultano molto più variegate ed originali dei peni.

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